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STRESS? Un aspetto naturale della vita!
E’ il modo in cui percepisci e affronti la situazione a determinare in larga misura quanto stress essa ti provoca.
Nell’uso popolare la parola stress è venuta a significare tutte le pressioni a cui siamo sottoposti nella vita, e viene usata per indicare sia gli eventi che ci mettono in difficoltà sia l’effetto che hanno su di noi. Questo uso del significato di stress però confonde. Ma cos`è esattamente e come possiamo affrontarlo?
Dal punto di vista scientifico, fu Hans Selye per primo che ha reso famoso il termine “stress” negli anni Cinquanta, sulla base dei suoi studi di fisiologia animale in condizioni di sopravvivenza difficile e insolite. Per fare chiarezza sui meccanismi dello stress, Selvy preferì chiamare “stress” solo la riposta dell’organismo, introducendo nuovo il termine di “stressor (stressore)” per indicare lo stimolo che produce tale risposta. “Stress” secondo Selye è quindi “la risposta non-specifica dell’organismo (inteso come l’intero sistema mente-corpo) a qualsiasi pressione o richiesta”. Gli studi sullo stress sono complessi in quanto la “pressione o richiesta” che costituisce lo stressor può essere un evento interno o esterno. A volte un certo pensiero o sentimento, per esempio, può essere causa di stress; mentre in altre circostanze lo stesso pensiero o sentimento può essere una risposta a uno stimolo esterno, e quindi essere una manifestazione dello stress. Il genio di Selye consistette nel sottolineare la non-specificità della risposta dello stress. Egli sostenne che l’aspetto più interessante e fondamentale dello stress, è il fatto che sia una risposta fisiologica generalizzata (“general adaption syndrome”) con cui l’organismo cerca di adattarsi alle richieste a cui è soggetto, qualsiasi esse siano. Questa risposta è un mezzo con cui gli organismi riescono a mantenere la propria efficienza, e a volte a preservare la vita stessa, in presenza di pericoli, traumi e cambiamenti. Lo stress è quindi un elemento naturale della vita e come tale è inevitabile. Allo stesso tempo esso può però generare degli squilibri quando i nostri tentativi di rispondere a una pressione o a un cambiamento di qualsiasi natura sono inadeguati o sregolati. Da ciò consegue che se siamo in grado di fare attenzione all’efficacia della nostra risposta agli stressori che incontriamo, più possibilità abbiamo di evitare reazioni sregolate che aggravano la nostra condizione. Non è quindi tanto il potenziale stressore in sé, quanto il modo in cui lo percepiamo e lo affrontiamo, che fa sì che esso sia causa di stress o meno. Lo sappiamo tutti per esperienza personale; a volte una piccola cosa può scatenarci una reazione emotiva del tutto sproporzionata al fatto in se stesso. Altre volte riusciamo ad affrontare non solo piccoli fastidi, ma anche emergenze gravi quasi senza nessun sforzo.
Utilizzando quindi in maniera cosciente e intelligente le nostre risorse interne, possiamo ridurre il livello di stress che viviamo. Non occorre che inventiamo un nuovo modo di affrontare lo stress per ogni evento stressante che incontriamo. E’ invece consigliato sviluppare un modo per affrontare i cambiamenti, i problemi e le pressioni della vita in generale. Il primo passo per affrontare efficacemente lo stress è capire ciò che sta succedendo. Infatti tutti sappiamo per esperienza che non ci rendiamo conto della misura in cui, un certo modo di rapportarci al nostro ambiente esterno e “interno”, drena le nostre risorse. A volte ad esempio il nostro stile di vita mina la nostra salute e ci esaurisce fisicamente e mentalmente senza che ce ne accorgiamo. Atteggiamenti negativi verso noi stessi e gli altri, convinzioni limitanti rispetto a ciò che possiamo o non possiamo fare, rappresentano ostacoli sostanziali che ci impediscono di crescere, guarire e di affrontare efficacemente momenti difficili. E anche questi fattori possono agire sotto la soglia della nostra consapevolezza.
In questo senso diventa importante coltivare la capacità di percepire la nostra esperienza nel suo contesto globale, per cogliere aspetti di cui non ci rendiamo conto. Possiamo imparare a vedere la nostra situazione di vita più chiaramente e ridurre il livello di stress ulteriore che deriva da reazioni abituali inappropriate, in situazioni difficili. Questa consapevolezza ci aiuta a che a liberarci dalla nostra morsa di molte credenze inconsce che limitano la nostra crescita. Cambiando il modo di vedere le cose, possiamo cambiare anche il nostro modo di rispondere a esse.
L’offerta del Servizio Sport Usi Supsi
LA PRATICA CONSAPEVOLE DELLO YOGA NELLA GESTIONE DELLO STRESS; PRESTARE ATTENZIONE ALLA DIMENSIONE DEL VIVERE IL MOMENTO PRESENTE E ALLA CONSAPEVOLEZZA DELLE SENSAZIONI
Essa consiste in una serie di delicati stiramenti dei muscoli e delle giunture, seguiti lentamente e con una continua attenzione al respiro e alle sensazioni; movimenti che portano il corpo ad assumere varie posizioni che vengono mantenute per un certo tempo. La sua attrazione deriva in parte dal rilassamento, dalla forza e dalla flessibilità del corpo che risultano dalla sua pratica regolare. Ma non solo! Essa è anche un ulteriore metodo per conoscersi più profondamente e per vivere l’integrità del nostro essere, qualsiasi siano le nostre condizioni di salute. Lo yoga si presenta all’apparenza come una forma di ginnastica e ne apporta tutti i benefici, ma è molto di più di ginnastica perché praticato consapevolmente è meditazione: lo facciamo senza forzare e senza porci una meta. Ci esercitiamo ad accettare il nostro corpo così come è nel presente, momento per momento. Nello stiramento dei muscoli e nella ricerca di equilibrio impariamo ad avvicinarci ai nostri limiti ma senza superarli, con una consapevolezza costante, praticando la pazienza con noi stessi. Portiamo ciascun movimento fino al nostro limite, respirando nella posizione e soffermandoci in quella delicata e creativa regione di confine che sfida il corpo a esplorare nuove possibilità senza violarne i limiti. L’esercizio fisico orientato verso il corpo tende di solito a trascurare la dimensione dell’essere, che è invece tanto importante nel lavorare con il corpo quanto con la mente. Quando coltiviamo attivamente la dimensione dell’essere nell’esercitare il corpo, quella che viene di solito considerata ginnastica si trasforma in meditazione
Monica Pongelli, insegnante Yoga del Servizio Sport Usi Supsi
Fonte: libri di Jon Kabat-Zinn, medico statunitense, fondatore e direttore della Clinica per la riduzione dello stress dell’Università del Massachusetts (www.mindandlife.org)
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